Call of the Sea: la recensione
da Milano – Siamo nel 1934, una giovanissima donna di nome Nora è molto preoccupata. Suo marito è molto tempoche manca da casa, dopo essere partito per una spedizione su un’isola sconosciuta nell’oceano Pacifico meridionale. In preda alla preoccupazione e al coraggio, la nostra protagonista decide di recarsi seguendo le tracce su questa meravigliosa isola alla ricerca del marito scomparso. Benvenuti in Call of the Sea sviluppato da Out of the Blu, edito Raw Fury e disponibile su Steam al costo di 19,99 e per console : Xbox One e Xbox Series X/S. Si tratta a tutti gli effetti di un gioco in prima persona esplorativo con tanto di sottotitoli in Italiano che strizza l’occhio all’universo di Lovercraft. Avviando la partita e giocando al prologo ne avremo un’ assaggio fin da subito. Appena scompare la scritta “prologo” una profonda voce ci chiamerà, il buio lascia spazio ad una sezione sott’acqua. La nostra eroica ragazza, comincerà a nuotare e scoprirà che questo posto per lei era molto famigliare, anzi è stata intrappolata tutta la vita. L’ambiente circostante comincia a prendere le forme di una casa sommersa dagli abissi.
Continuando a nuotare noteremo delle cornici, fino ad una poltrona con sopra un carrion. Ed ecco che ci svegliamo. La nostra Nora si desta spaventata a causa di questo incubo ricorrente. Quell’oggetto a lei tanto caro è legato alla perdita della nonna e dell’inizio della sua strana malattia. Quando prenderemo i comandi della nostra protagonista, saremo all’interno del nostro alloggio. Potremmo definirlo un piccolo ma efficace tutorial. Call of the Sea è un’avventura investigativa. Questo significa che potremo e dovremo esplorare molto bene ogni ambiente in cui ci troviamo, utilizzando le classiche icone su schermo. Vi faccio un piccolo esempio.
Quando prenderete i comandi, potrete avvicinarvi ad esempio al bastone; comparirà la classica icona a forma di occhio e una voluta premuto il tasto A, avrete una descrizione dell’oggetto. Altre volte invece, potrete prendere in mano altri oggetti o strumenti, esaminarli, rotearli e persino utilizzare uno zoom. Quando passerete all’esterno, noterete come il motore grafico del gioco, Unreal Engine 4, regali al giocatore una grafica molto bella composta da colori brillanti e level design curati magistralmente. Stesso discorso vale per il sonoro, tutto riesce a farci immergere pienamente nell’avventura. Oltre alla ricerca del marito, ci saranno anche altre cose da scoprire. Questa meravigliosa isola, nasconde moltissimi misteri legati ad una civiltà perduta.
Esplorando dovremo cercare di capire ogni indizio lasciato da qualcuno giunto in questo paradiso prima di noi, cercando di risolvere il mistero che si cela dietro all’enigma. Per risolvere questi puzzle che naturalmente variano di difficoltà, il giocatore dovrà esplorare bene l’ambiente attorno a lui. Nora prenderà nota di tutto sul suo diario. Più indizi avrete ottenuto e maggiore sarà la percentuale di successo dell’enigma. In conclusione Call of the Sea è un’ottimo gioco. Riesce a portare il giocatore a immergersi totalmente in questo piccolo e splendido universo ricco di colori, fantasia e puzzle da risolvere senza mai annoiare o far calare l’entusiasmo. Se avete giocato in precedenza al meraviglioso Firewatch, avrete notato che la voce di Nora è la stessa di Delilah interpretata dalla veterana Cissy Jones. Se amate le avventure alla Lovercraf e volete un ottimo titolo indie da aggiungere alla vostra collezione, Call of the Sea vi lascerà dentro qualcosa per molto tempo. Vivamente consigliato. Vi lasciamo alla nostra video recensione
Voto : 9