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MEME: l’evoluzione della specie

Posted On 08 Ott 2016
By : redazione
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Tag: meme, origini

da Milano – Me-me-me-me-me-me. Era il monosillabo ritmato e scandito all’infinito, con cui un mio amico d’infanzia era solito imitare il rumore del motorino, la cosa che agognava più di ogni altra.

Quel suono ripetuto ossessivamente tutti i giorni a tutte le ore era diventato una sorta di tormentone. Non sapendolo, in un’epoca in cui Internet era ancora là da venire, aveva creato un “meme” (in tutti i sensi). Una sorta di fenomeno comunicativo diffusosi rapidamente nel quartiere e ancora profondamente radicato nella memoria di chi vi abitava.

Tuttavia la genesi del meme o dei memi (al plurale) non è proprio questa, Il concetto di meme, la cui pronuncia corretta è “Miim” derivando questa parola dal pronome inglese “me” inteso come un rispecchiarsi di se stessi in un qualcosa, ha origine all’interno del libro di Richard Dawkins “Il gene egoista”. Secondo la sua teoria il meme è l’equivalente, in chiave culturale, di quello che il gene rappresenta in chiave genetica: un elemento in grado di auto propagarsi, evolversi e diffondersi.

Proprio il concetto di diffusione e propagazione ben si adatta al fenomeno internet, infatti, per internet meme si intende proprio un’ immagine, o un video, che si diffonde rapidamente tra gli utenti che la utilizzano, la scambiano e fanno in modo che diventi una vera e proprie icona della rete, riconosciuta e ricercata.

Se ben ci pensate Facebook rappresenta un serbatoio quasi inesauribile di “memi”. Tutti i giorni vengono caricate migliaia di immagini e alcune di esse, perché particolarmente divertenti o di grande impatto, fanno il giro della rete, vengono taggate, postate, ritaggate e ripostate, Fanno il giro del mondo, quello virtuale, più e più volte. Sono anche fermamente convinto che anche tu, caro lettore, quando carichi una foto su Facebook lo fai nell’intima speranza che venga condivisa o visualizzata dal maggiore numero di persone. Più o meno inconsapevolmente sei un diffusore di memi.

 

hamsterdance

La “danza dei criceti”, indicato da molti come primo meme della storia di Internet.

 

Il primo meme non si scorda mai

Provate a cercare in Internet il primo meme di cui si abbia memoria. Le ipotesi sono molto varie e discordanti, tuttavia molte di esse convergono su The Hampster Dance or Hampsterdance, creato dal canadese Deidre Lacarte per una pagina di Geocities nel 1999. Si tratta di una serie di criceti e altri roditori allineati su diverse file che danzano la versione accelerata del brando “Whistle Stop” di Roger Miller.

immagine_3

Il neonato danzante sulle note di All the way, datato 1996.

La pagina internet su cui era caricata dal “danza dei criceti” registrò oltre 15.000 visite al giorno per diverso tempo. Per gli standard dell’epoca un vero e proprio successo.

Tuttavia c’è ci afferma che il primo meme della storia sia il neonano danzante “All the way” datato 1996, di cui peraltro sono rintracciabili varie versioni anche su YouTube.

Se però si fa riferimento all’ “icona”, ovvero all’immagine che più di ogni altra ben rappresenta il genere, forse bisogna fare riferimento a Trollface, un fumetto, che fa la sua comparsa su DeviantART il 19 settembre 2008. L’ideatore, un utente di nome Whynne, voleva realizzare un fumetto per spiegare la futilità dei troll (indubbiamente tema originale…). L’immagine è stata poi ripresa da 4chan per farci una miriade di fotomontaggi e si è diffusa a macchia d’olio.

Quest’ultimo è l’esempio calzante di come un fumetto non particolarmente bello possa diventare un fenomeno di culto quasi per caso.

immagine_5_lolface

LOL: facce da internet.

Altra icona del genere è il “mitico” LOL, portato al successo come al solito dal sito di ironie varie 4chan, che ha fatto la sua comparsa nel 2010.

 

Meme dei giorni nostri

Come detto, Facebook è un grande “crogiolo di idee” e un generatore quasi inesauribile di trovate e immagini. Se volte usare su Facebook dei “memi” classici, come Trollface, potete copiare il codice dal sito http://destructor3.altervista.org/Meme/index.php?r=1&width=1405 (semplicemente cliccando sul meme preferito) e poi incollarlo nella chat di Facebook per usarlo al posto dei soliti emoticons.

Una raccolta di memi vintage si trova invece all’indirizzo http://ethernaly.it/?p=1959, anche in questo caso basta copiare il codice per usarlo poi nella chat di Facebook.

Molto diffusi anche i meme fotografici. L’immagine, in questo caso, la mette Meme Generator ( http://memegenerator.net/), voi dovete solo inserire una scritta simpatica e il meme “su misura”, da postare magari sul solito Facebook, è servito (nell’esempio un gioco di parole con uno dei protagonisti del Signore degli Anelli, sono sicuro che saprete fare di meglio…).

Visto che si parla di Mac vale anche la pena segnalare un’applicazione gratuita disponibile su Mac App Store. Si tratta di Meme Generator. Il suo funzionamento è identico a quello dell’omologa risorsa internet: si sceglie una foto tra quelle già presenti e si scrive una frase per creare il meme fotografico.

 

immagine_7

Uno dei memi fotografici, più popolari di internet. La faccia disperata è quella di James Van Der Beek, nella serie “Dawson Creek”, adattata, di volta in volta, a tutte le piccole sciagure quotidiane.

Il meme della discordia

Uno dei meccanismi virali per la diffusione dei memi è spesso il tentativo di evitare la diffusione di un’immagine che finisce per generare l’effetto opposto. Un esempio emblematico riguarda la nota attrice e cantante Barbra Streisand che nel 2003 trascinò in tribunale il fotografo Kenneth Adelman e il sito Pictopia.com che avevano pubblicato una fotografia aerea della sua villa in California. Lo scopo era quello di limitarne la diffusione, ma, a causa dell’involontaria pubblicità, Pictopia.com ottenne un record di visite e la foto della villa è tuttora diffusa in Internet.

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